Comprendere il significato di bisogno offre spunti importanti non solo alla psicologia ma anche agli studiosi di scienze sociali, pedagogiche, economiche e politiche, tra gli altri. Per questa ragione è stato studiato ed approfondito da numerose discipline. Se in generale possiamo affermare che un bisogno è tutto ciò che è necessario ad un organismo per sopravvivere e vivere una vita sana, non possiamo tuttavia trascurare che una definizione di questo tipo non tiene in considerazione gli aspetti legati ai bisogni “superiori” dell’essere umano, quelli cioè che sono soggettivi e legati alla sfera psicologica e alla realizzazione della vita più che alla sua conservazione biologica. Sono i bisogni a costituire la spinta primaria verso l’azione nell’essere umano, a determinare verso quale direzione e con quale scopo si muove. In una parola i bisogni condizionano i comportamenti ed è per tale ragione che sono al centro dell’indagine psicologica fin dalle origini.

Quando si parla dei bisogni si parte generalmente dalla teoria di Maslow che ha proposto una gerarchia dei bisogni umani.

Abraham Maslow, nel suo studio del 1943 intitolato "A Theory of Human Motivation", introduce una teoria universale, ovvero applicabile a tutti gli esseri umani, basata sul concetto di gerarchia dei bisogni. Questa scala di bisogni è suddivisa in cinque differenti livelli, dai più elementari (necessari alla sopravvivenza dell'individuo) ai più complessi (di carattere sociale). L'individuo si realizza passando per i vari stadi, i quali devono essere soddisfatti in sequenza per poter progressivamente “scalare” la piramide verso la soddisfazione dei bisogni più aspirazionali Questa scala è internazionalmente conosciuta come "La piramide di Maslow".

Successivamente sono giunte critiche a questa scala di identificazione, perché semplificherebbe in maniera drastica i reali bisogni dell'uomo e, soprattutto, il loro livello di "importanza.

Tale teoria, per quanto affascinante e ampiamente recepita in quegli anni, e in un certo senso anche oggi, presenta alcuni limiti. Ad esempio il lavoro di Maslow si basa su una visione gerarchica e culturalmente limitata alle popolazioni del mondo occidentale. E ancora, il suo approccio appare molto rigido: la soddisfazione di ciascun bisogno prelude quella del bisogno successivo non ammettendo che più bisogni ricevano soddisfazione contestualmente.

Per tali ragioni, dopo Maslow, altri studiosi hanno cercato di affinare la sua teoria integrandola nei suoi punti più discutibili.

Ad esempio Henry Alexander Murray, professore ad Harvard e autore di numerosi studi sulla personalità umana basati sul concetto di bisogno e pressione esterna, distingue i bisogni in viscerogeni e psicogeni: i primi corrispondono ai bisogni fisiologici e basilari dell'organismo (in genere considerati primari e per questo con una maggiore necessità di soddisfazione) ; quelli psicogeni corrispondono alle esigenze specifiche della psiche specifica di ogni singolo individuo, che esperisce e si sviluppa nella costante relazione con gli stimoli esterni (vengono acquisiti durante tutta la vita). Secondo la definizione di Murray un bisogno può essere descritto come "potentiality or readiness to respond in a certain way under certain given circumstances" (1938).

Un altro tentativo di superamento della teoria di Maslow è rappresentato dalla ERG (Existence, Relatedness and Growth) Theory of Motivation di Clayton P. Alderfer (1969). Tale teoria ammette un maggior grado di flessibilità e movimento dei bisogni umani che, nella visione di Alderfer, possono essere perseguiti simultaneamente oltre che variare nell’ordine in modo soggettivo. Proprio in questo aspetto si individua il superamento più significativo rispetto alla teoria di Maslow.

Secondo la teoria ERG i 5 bisogni individuati da Maslow di riducono alle seguenti 3 categorie:

Esistenza - Existence Needs: i bisogni fisiologi concreti (cibo, acqua, riparo)

Relazione - Relatedness Needs: bisogni relazionale (coinvolgimento emotivo in ambito familiare, amicizie, ambiente di lavoro)

Crescita - Growth Needs: bisogno di crescita personale, auto-realizzazione e autostima

Nell’ambito degli studi sui bisogni e la motivazione umana, un'altra importante teoria viene proposta da David McClelland il quale, nella sua opera intitolata “The Achieving Society” sostiene che la motivazione di un individuo è condizionata da tre bisogni dominanti:

Bisogno di successo (nACH),

Bisogno di potere (nPOW),

Bisogno di affiliazione (nAFF)

Questi bisogni sono presenti in proporzioni diverse in ognuno, ma è sempre possibile riscontrare una certa prevalenza di uno sugli altri.

Numerose evoluzioni delle teorie elencate si sono susseguite negli anni. Un approccio significativo è quello proposto da William Glasser, psichiatra americano che nel suo lavoro si basa sul presupposto che la malattia mentale è spesso il risultato della frustrazione dei bisogni fondamentali della persona. Interessato ad approfondire questi aspetti e strenuo difensore del concetto di sanità pubblica, Glasser elabora una serie di teorie a partire dagli  anni ’70 che culminano nella sua “Choice Theory” (Teoria della scelta, 1998).

Secondo tale teoria tutti gli esseri umani sono geneticamente programmati sulla base di cinque bisogni fondamentali:

  1. Sopravvivenza
  2. Amore e appartenenza
  3. Potere
  4. Libertà
  5. Divertimento

Tali bisogni tuttavia non sono percepiti da tutti nello stesso modo e con lo stesso grado di intensità. Ciò che contraddistingue la personalità di ogni essere umano è la diversa combinazione di tali bisogni e la spinta che ne muove il perseguimento.

Conoscere la qualità e la quantità dei bisogni di un individuo consente di comprendere quali siano i meccanismi che ne guidano la motivazione e dunque spiegano molto sulla sua personalità.

Il concetto di qualità dei bisogni si ritrova anche nell’approccio più recente a queste tematiche. Esso anzi è divenuto centrale perchè studia i bisogni umani in relazione a nuovi parametri di valutazione della vita: i parametri QQL, che cercano di esprimere la “quality of life” .

Il miglioramento della qualità della vita è ritenuto essenziale dagli individui singoli così come dalle comunità e dalle nazioni. Una maggiore comprensione di ciò che sta alla base dei bisogni e quindi della qualità della vita percepita, consente di modificare politiche sociali ed economiche valutando non solo i  gli aspetti soggettivi per sé, ma analizzando come i bisogni dei singoli possano arrivare a condizionare anche le scelte globali.

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